Una notte di metà aprile trascorsa in solitudine nelle grotte di Cala Luna, a contemplar le stelle. La Sardegna è una delle regioni europee con minor inquinamento luminoso, un magnifico osservatorio a cielo aperto.
Le grotte calcaree furono uno dei primi ripari delle antiche popolazioni dell’isola e oggi rappresentano uno dei più affascinanti monumenti naturali. La costa orientale, nei dintorni del golfo di Orosei, annovera un ampio numero di grotte, più o meno grandi, scavate dall’acqua e dal tempo: ne sono un esempio quelle del Bue Marino, che prendono il nome dalla definizione locale della foca monaca che un tempo popolava la zona.
Il complesso di grotte del sistema carsico di Codula di Luna si estende per circa 70 chilometri addentrandosi nelle viscere del Gennargentu e costituendo un bacino di raccolta delle acque di proporzioni maestose. Non distante, tra i comuni di Dorgali e Oliena, sorge l’affascinante villaggio nuragico di Tiscali: costruito lungo le pareti di una dolina che risulta invisibile fino a che non si raggiunge l’ingresso della cavita. Oltre 40 capanne ̀nuragiche immerse in una natura selvaggia che attirano ogni anno tantissimi escursionisti.